lunedì 23 giugno 2014

Medjugorje: i francescani e radio Maria

[...] A governare occhiutamente il santuario sono i francescani (che in queste zone bellicose hanno benedetto a più riprese l'ultranazionalismo guerriero). Alla morte del maresciallo Tito, maggio 1980, il Vaticano preme affinché i frati lascino al clero secolare le parrocchie che controllano nell'Erzegovina a maggioranza catto-croata. Obiettivo: rifonderle nelle neo-diocesi che Roma intende riorganizzare sul territorio. Però i francescani puntano i piedi. Non mollano. Poi, tempo un anno, prodigio. Giugno 1981: sei ragazzini che s'erano allontanati dal villaggio - pare per fumarsi una sigaretta lontano dai genitori - tornano indietro scossi. Su una collina dicono di aver visto una figura bianca con bambino in braccio. Li invitava ad avvicinarsi. Ma ha prevalso la fifa. I sei se la son data a gambe. Inutile abbattersi: quella donna tornerà a manifestarsi. E con inedita prodigalità. Migliaia di volte.È scoppiato il caso della Gospa, la Madonna di Medjugorje. Gli ammutinati francescani se ne fanno scudo. Uno scudo che ancora regge. Benché butterato da incresciosi infortuni. Frati cacciati dall'Ordine, sospesi a divinis causa disobbedienza, ma che hanno continuato a operare in parrocchia come se niente fosse. E poi la vicenda di fra Tomislav Vlasic, figura carismatica del fortilizio medjugoriano, che venne espulso con accuse di eresia, manipolazione delle coscienze, nonché addebiti contra sextum, traduci: scappatelle sessuali. Roba così.
[...] Ma a cosa si deve lo speciale appeal che Medjugorje esercita sui pellegrini italiani? Sarebbero 600 mila l'anno. Chiedendo in giro, raccogli le seguenti spiegazioni: 1) Il santuario bosniaco attrae più di altri perché qui le apparizioni sono ancora in corso e non sigillate in un numinoso passato; 2) In Italia il culto è stato aiutato da un battage mediatico senza confronti altrove (trasmissioni tv, libri, radio religiose, testimonial di grido); 3) Il viaggio è comodo (Mistral Air effettua voli diretti sulla vicina Mostar da Napoli e Bari) e, volendo, low cost: "Andata e ritorno in pullman dalla Lombardia e sei giorni a pensione completa: 300 euro" mi dice una guida.
[...] Nelle vetrine dominano i ritratti di Wojtyla. Anche se non ci mise mai piede, fu lui il grande sponsor di Medjugorje. Per profonda devozione mariana. E perchè gli garbava assai l'idea che un nuovo, pulsante santuario cattolico aprisse una breccia nel macigno comunista. In cartolina, noto qualche foto di Bergoglio. Ratzinger, non pervenuto.
 il Venerdì di Repubblica, Marco Cicala - 14/02/2014

 
Ma la Chiesa ha davvero bisogno dei miracoli?


Le inchieste, nei tribunali ecclesiastici, hanno sempre il fine di chiarire un dubbio: an constet..., si consta di un reato, della legittima tutela di un diritto, della fondatezza di un ricorso... Quando poi di mezzo ci sono madonne, santi, miracoli, apparizioni ed altri strani fenomeni, il dubbio proposto ai giudici rimane sempre lo stesso: an constet de supernaturalitate, in casu, se consta della soprannaturalità del fenomeno sottoposto ad indagine.
E come per ogni altra sentenza anche per quelle inerenti ad accertare fatti arcani le risposte possibili sono tre. La prima: dilata et compleantur acta è interlocutoria: i giudici non sono riusciti ad acclarare nulla, e chiedono un supplemento di indagine. La seconda, quella che pone meno problemi, è negative, seu non constare de supernaturalitate, in casu: gli inquirenti hanno raggiunto il convincimento che i fenomeni analizzati sono spiegabili con le categorie della razionalità giuridica. La terza, considerata la più facilmente interpretabile, risulta invece la risposta più complessa. Infatti, se i giudici sentenziano affermative, seu constare de supernaturalitate, in casu significa che gli inquirenti non sono riusciti a trovare, facendo ricorso alle scienze umane e a quelle empiriche, alcuna spiegazione per i fatti analizzati.
Ed è proprio qui che nasce l'equivoco. Nella mentalità comune viene vista e forse anche intenzionalmente spacciata per un'approvazione, in realtà non è così: è come se la Chiesa si ritraesse dall'esprimere un giudizio lasciando liberi i fedeli di credere o meno a quanto preso in esame. E infatti, nella Chiesa cattolica nessun battezzato è obbligato a credere o meno ad alcun fenomeno soprannaturale, neanche ai cosiddetti miracoli eucaristici, e neanche alle apparizioni più care al cuore dei cattolici: Loreto, Lourdes, Fatima... E ci mancherebbe altro: solo nell'Italia degli ultimi tre decenni, sarebbero avvenute, anzi sarebbero ancora in corso, circa 150 apparizioni mariane, una trentina di stigmatizzazioni di presunti successori di Padre Pio, una cinquantina di attribuzioni divine di poteri taumaturgici ad altrettanti personaggi, in maggioranza donne. Se ci aggiungiamo gli scacciadiavoli, presto ci troveremmo tutti immersi in un Paese non di santi, ma di creduloni.
 il Venerdì di Repubblica, Filippo Di Giacomo - 14/02/2014