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venerdì 3 aprile 2015

Pablo Picasso e la metamorfosi | Una foto di Robert Capa

Potrebbe risultare abbastanza interessante fissare fotograficamente non le fasi di un quadro, ma le sue metamorfosi. Forse ci si renderebbe conto delle strade che segue il cervello per rea­lizzare il proprio sogno.
Ma la cosa più curiosa da notare è che il quadro fondamentalmente non cambia: la visione iniziale rimane quasi intatta, nonostante le apparenze. lo penso spesso a una luce e a un'ombra; quando le ho messe in un quadro mi esercito a "romperle", aggiungendo un colore che crea un effetto contrario; quando poi il quadro viene fotografato, mi rendo conto della scom­parsa di quanto avevo introdotto per correggere la mia prima visione, e che in fondo l'immagine ottenuta dalla fotografia corrisponde alla mia visione prima, precedente le trasformazioni apportate dalla mia volontà.
Pablo Picasso
Pablo Picasso - fotografato da Robert Capa


venerdì 26 ottobre 2012

Rembrandt e Vermeer: il valore della luce in pittura

Luce è termine ambiguo: serve tanto spesso per Vermeer, e se saliamo al piano superiore del museo nel quale è allestita la mostra, troviamo Rembrandt; la parola luce serve anche per lui; ma la luce inventata dai due grandi, e quasi coevi, olandesi, non potrebbe essere più diversa, lontana, opposta. Mettiamo a confronto le due liste dei caratteri che in loro possiede: luce cristallizzata in Vermeer e luce dissolta in Rembrandt.  Luce squillante e luce mormorante, nitida e fusa, della materia e dello spirito, delle essenze e delle dissolvenze, della nascita e della morte, della giovinezza del mondo e della vecchiaia del mondo, luce che crea riflessi e luce che crea ombre.
Roberto Tassi

Aristotele contempla il busto di Omero, Rembrandt
 

Il predicatore Anslo e la moglie, Rembrandt




giovedì 12 aprile 2012

Henri Focillon - Estetica dei visionari | Murales 2010

I visionari formano un ordine a parte, singolare, confuso, in cui prendono posto artisti di talento molto diverso e forse anche d'ingegno ineguale. Talvolta fanno apparire quanto di più ardito e libero caratterizza la genialità creatrice, una forza profetica tutta concentrata sui domini più misteriosi dell'umana fantasia, gli effetti infine di un'ottica speciale che altera profondamente la luce, le proporzioni e persino la densità del mondo sensibile. Li si direbbe a disagio nei limiti dello spazio e del tempo. Interpretano più che imitare, e trasfigurano più che interpretare. Non si contentano del nostro universo, e mentre lo studio delle forme che vi si trovano soddisfa la maggior parte degli artisti, per costoro invece lo studio formale non è che una cornice provvisoria o, se vogliamo, un punto di partenza.
Henri Focillon - Estetica dei visionari
 
Murales 2010, acrilici su muro - Gianluca Salvati