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venerdì 25 luglio 2014

Anna Grazia Greco e la sua cricca di merdaioli | Pubblica Amministrazione e illegalità: il Provveditorato di Como e la sede Inps di Como

Nell'estate del 2008, prima di partire per Caracas, tornai a Napoli per sbrigare un paio di faccende. Dovevo recuperare dei documenti e parlare con Franco Chirico.


Tra i documenti da portare c'erano i due attestati conseguiti all'estero, dato che il punteggio di quel periodo di insegnamento non mi era stato ancora riconosciuto. Inoltre presi la mia radiografia panoramica dei denti. Per non dimenticare nessuno di questi documenti, ebbi l'accortezza di metterli via quasi subito: furono le prime cose che sistemai in borsa.

Quando giunsi a Como, il 14 agosto, lasciai queste carte nelle loro buste sulla libreria dove rimasero del tempo. Quanto tempo siano rimaste lì, non mi è dato saperlo. Credo pochi giorni, forse una decina. Infatti, nel gennaio del 2009 e solo allora, ho scoperto che alcuni di quei documenti, la radiografia e l'attestato di lavoro rilasciato dal Consolato generale di Caracas e firmato dalla Greco (Anna Grazia, la fuorilegge ndr), non c'erano più.


Il 18 agosto partivo per Caracas, rientrando a Como solo il 24 settembre. E dato che mi aspettavano altre novità, non ebbi tempo, né voglia di mettere mano a quelle carte.

In sostanza mi trovai misteriosamente escluso dalle graduatorie, di punto in bianco, e senza un perché.

A scuola non ne sapevano niente, o almeno questa era la loro versione.

Al Provveditorato di Como, la solerte impiegata mi disse che neanche lei ne sapeva niente, ovvero che il motivo della mia esclusione dalla graduatoria era dovuto all'aggiornamento manuale fatto dai colleghi inseriti con riserva. La zelante dipendente della Pubblica Amministrazione mi disse che era "...successo anche ad altri...", e la colpa era dovuta ad un errore "del computer..."  E come si agitava per convincermi...

La sede del provveditorato di Como


Ora, non sono proprio uno sprovveduto. Ho lavorato per circa un anno a fianco di ingegneri ed informatici e una certa idea di come funzioni un archivio me la sono fatta. Inoltre ho vissuto e lavorato all'estero per più di tre anni, anche lì senza grandi sforzi una certa esperienza l'ho maturata. Eppure, una cazzata più grossa di quella sparata quel giorno dalla irreprensibile impiegata del Provveditorato di Como, non l'ho mai sentita. Né a Napoli, né altrove nel mondo.


Una cosa proprio fuori da ogni umana immaginazione.


Eppure, ho voluto verificare lo stesso, sono una persona ragionevole e che sa ascoltare. Ebbene quello che ne è venuto fuori è che un fatto simile, l'esclusione dalle graduatorie, poteva essere solamente DOLOSO. 

Dunque l'impiegata modello, quel fulgido esempio di trasparenza, stava parando il culo a qualche figlio di puttana (curnùt e impotent) che si era preso la briga di andarmi a cancellare dalla graduatoria.

Cosicché mi trovavo senza lavoro: una situazione davvero disdicevole, specie quando avviene con modalità, per così dire, truffaldine. In totale spregio delle più elementari norme di civile convivenza: roba da far perdere la pazienza ad un santo...

Come se non bastasse ero anche senza copertura della disoccupazione. Infatti, benché fossi andato regolarmente a presentare domanda nei tempi presso la sede Inps di Como, l'impiegata cui feci richiesta, una donna corpulenta e bionda di mezza età, mi rispose che non mi spettava: non avevo maturato i due anni dal primo stipendio. E invece, l'anno successivo vengo a sapere che ne avevo diritto già da almeno 5 anni! Infatti i miei primi contributi risalgono al 2002.

La sede dell'Inps di Como
 
Non lavoravo, non avevo sussidi e dovevo pagare l'affitto. 

In un certo senso si era avverata la previsione di quel venditore ambulante di calzini alla stazione di Napoli il 24 settembre 2008. 
Il tipo era salito salito sul treno per propormi la sua merce. Gli avevo risposto che non avevo soldi e lui aveva detto che glieli avrei pagati entro 15 giorni, quando sarei ritornato... Ha continuato ad insistere su questo tono finché non ho alzato le braccia, come a dire che mi aveva rotto i cosiddetti... a quel gesto il bellimbusto, nonostante i tatuaggi e il look da pregiudicato, non è rimasto un attimo più sul treno scomparendo alla mia vista. 
A ripensarci quel teppistello di batteria era troppo tirato e palestrato per essere un semplice ambulante di calzini. E allora chi era quell'elemento? Uno sbirro in borghese in vena di spiritosaggini? Un finanziere in incognito al soldo delle 'ndrine
Non mi raccapezzo mai abbastanza dell'elevato livello di corruzione raggiunto in Italia da certi rappresentanti istituzionali...

Con questo poco invidiabile bagaglio, sono ritornato a Napoli a sbrigare il ricorso per quei disonesti contapalle del Provveditorato di Como.

Di lì ho ripreso a lavorare a metà dicembre. Poi ci sono state le vacanze di natale ed eccomi, la prima settimana del gennaio 2009, a rimettere le mani su quei documenti.


Ero ancora a Napoli il 19 settembre quando mio fratello aveva provato a chiamarmi dalla Spagna, dove viveva, sul cellulare.

Il mio cellulare squillava, ma io l'avevo lasciato a Como più di un mese, alla partenza per Caracas. Quando tornai, trovando tutto apparentemente in ordine non ci diedi importanza. Poi, quando mi accorsi che mancavano i documenti mi ricordai. Anche se, nel complesso, mi sembra poco sensato che i documenti siano spariti in quella data, quando cioè ero già in Italia e relativamente al sicuro. 
Penso in particolare alla radiografia, che senso aveva farla sparire il 19 settembre? 
Ero rientrato da Caracas da più di 15 giorni, dove effettivamente qualche rischio lo avevo corso.

L'idea che mi sono fatto è che questa gentaglia fosse ritornata a recuperare qualcosa lasciata appositamente nel mio appartamento, diciamo qualcosa che, in caso di morte, avesse gettato un'ombra tale sulla mia esistenza, da dissuadere qualsiasi voglia di fare chiarezza da parte dei familiari.

Per quanto riguarda il telefono, invece, questi infami di professione avevano l'esigenza di conoscere le persone archiviate nella mia agenda, per poter gestire meglio eventuali contatti...



In effetti tutto quello che potevano fare quei miserabli merdaioli della cricca di Anna Grazia Greco, l'hanno fatto. E anche a Caracas hanno fallito definitivamente. Il massimo che sono riusciti a ottenere è farmi un megapompino...

Nel complesso mi ritengo abbastanza soddisfatto del trattamento, ma confido che col tempo costoro possano ancora migliorare la tecnica... 

sabato 6 ottobre 2012

Anna Grazia Greco, il Ministero degli Esteri e la cultura mafiosa

L'unica cultura che l'Italia esporta
è la cultura mafiosa
o, nel  migliore dei casi
la sua versione imborghesita
vedi P2, la loggia infame...

Eppure non avrei mai,
neanche immaginato che
avesse più conseguenze 
di una denuncia per mafia a Corleone.

Brutta storia la corruzione
specialmente quando la gentaglia che la pratica
(4 curnùt e 2 zòccol)
appartiene alle istituzioni
ovvero
pur lavorando per lo Stato
fattura conto terzi
rispondendo ad altro padrone.
Povera Italia...
                                       Gianluca Salvati