Nell'estate
del 2008, prima di partire per Caracas, tornai a Napoli per sbrigare un paio di
faccende. Dovevo recuperare dei documenti e parlare con Franco Chirico.
Tra i
documenti da portare c'erano i due attestati conseguiti all'estero, dato che il
punteggio di quel periodo di insegnamento non mi era stato ancora riconosciuto.
Inoltre presi la mia radiografia panoramica dei denti. Per non dimenticare
nessuno di questi documenti, ebbi l'accortezza di metterli via quasi subito:
furono le prime cose che sistemai in borsa.
Quando
giunsi a Como, il 14 agosto, lasciai queste carte nelle loro buste sulla
libreria dove rimasero del tempo. Quanto tempo siano rimaste lì, non mi è dato
saperlo. Credo pochi giorni, forse una decina. Infatti, nel gennaio del 2009 e
solo allora, ho scoperto che alcuni di quei documenti, la radiografia e
l'attestato di lavoro rilasciato dal Consolato generale di Caracas e firmato
dalla Greco (Anna Grazia, la fuorilegge ndr), non c'erano più.
Il 18
agosto partivo per Caracas, rientrando a Como solo il 24 settembre. E dato che
mi aspettavano altre novità, non ebbi tempo, né voglia di mettere mano a
quelle carte.
In
sostanza mi trovai misteriosamente escluso dalle graduatorie, di punto in
bianco, e senza un perché.
A scuola
non ne sapevano niente, o almeno questa era la loro versione.
Al
Provveditorato di Como, la solerte impiegata mi disse che neanche lei ne sapeva
niente, ovvero che il motivo della mia esclusione dalla graduatoria era dovuto
all'aggiornamento manuale fatto dai colleghi inseriti con riserva. La
zelante dipendente della Pubblica Amministrazione mi disse che era "...successo
anche ad altri...", e la colpa era dovuta ad un errore "del
computer..." E come si agitava
per convincermi...
La sede del provveditorato di Como |
Ora, non
sono proprio uno sprovveduto. Ho lavorato per circa un anno a fianco di
ingegneri ed informatici e una certa idea di come funzioni un archivio me la
sono fatta. Inoltre ho vissuto e lavorato all'estero per più di tre anni, anche
lì senza grandi sforzi una certa esperienza l'ho maturata. Eppure, una cazzata
più grossa di quella sparata quel giorno dalla irreprensibile impiegata del
Provveditorato di Como, non l'ho mai sentita. Né a Napoli, né altrove nel
mondo.
Una cosa
proprio fuori da ogni umana immaginazione.
Eppure,
ho voluto verificare lo stesso, sono una persona ragionevole e che sa
ascoltare. Ebbene quello che ne è venuto fuori è che un fatto simile,
l'esclusione dalle graduatorie, poteva essere solamente DOLOSO.
Dunque
l'impiegata modello, quel fulgido esempio di trasparenza, stava parando il
culo a qualche figlio di puttana (curnùt e impotent) che si era preso la briga di andarmi a
cancellare dalla graduatoria.
Cosicché mi
trovavo senza lavoro: una situazione davvero disdicevole, specie quando avviene
con modalità, per così dire, truffaldine. In totale spregio
delle più elementari norme di civile convivenza: roba da far perdere la pazienza ad un santo...
Come se
non bastasse ero anche senza copertura della disoccupazione. Infatti, benché
fossi andato regolarmente a presentare domanda nei tempi presso la sede Inps di
Como, l'impiegata cui feci richiesta, una donna corpulenta e bionda di mezza
età, mi rispose che non mi spettava: non avevo maturato i due anni dal primo
stipendio. E invece, l'anno successivo vengo a sapere che ne avevo diritto già
da almeno 5 anni! Infatti i miei primi contributi risalgono al 2002.
La sede dell'Inps di Como |
Non
lavoravo, non avevo sussidi e dovevo pagare l'affitto.
In un certo senso si era avverata la previsione di quel venditore ambulante di calzini alla stazione di Napoli il 24 settembre 2008.
Il tipo era salito salito sul treno per propormi la sua merce. Gli avevo risposto che non avevo soldi e lui aveva detto che glieli avrei pagati entro 15 giorni, quando sarei ritornato... Ha continuato ad insistere su questo tono finché non ho alzato le braccia, come a dire che mi aveva rotto i cosiddetti... a quel gesto il bellimbusto, nonostante i tatuaggi e il look da pregiudicato, non è rimasto un attimo più sul treno scomparendo alla mia vista.
A ripensarci quel teppistello di batteria era troppo tirato e palestrato per essere un semplice ambulante di calzini. E allora chi era quell'elemento? Uno sbirro in borghese in vena di spiritosaggini? Un finanziere in incognito al soldo delle 'ndrine?
Non mi raccapezzo mai abbastanza dell'elevato livello di corruzione raggiunto in Italia da certi rappresentanti istituzionali...
Con questo poco invidiabile bagaglio, sono ritornato a Napoli a sbrigare il ricorso per quei disonesti contapalle del Provveditorato di Como.
In un certo senso si era avverata la previsione di quel venditore ambulante di calzini alla stazione di Napoli il 24 settembre 2008.
Il tipo era salito salito sul treno per propormi la sua merce. Gli avevo risposto che non avevo soldi e lui aveva detto che glieli avrei pagati entro 15 giorni, quando sarei ritornato... Ha continuato ad insistere su questo tono finché non ho alzato le braccia, come a dire che mi aveva rotto i cosiddetti... a quel gesto il bellimbusto, nonostante i tatuaggi e il look da pregiudicato, non è rimasto un attimo più sul treno scomparendo alla mia vista.
A ripensarci quel teppistello di batteria era troppo tirato e palestrato per essere un semplice ambulante di calzini. E allora chi era quell'elemento? Uno sbirro in borghese in vena di spiritosaggini? Un finanziere in incognito al soldo delle 'ndrine?
Non mi raccapezzo mai abbastanza dell'elevato livello di corruzione raggiunto in Italia da certi rappresentanti istituzionali...
Con questo poco invidiabile bagaglio, sono ritornato a Napoli a sbrigare il ricorso per quei disonesti contapalle del Provveditorato di Como.
Di lì ho
ripreso a lavorare a metà dicembre. Poi ci sono state le vacanze di natale ed
eccomi, la prima settimana del gennaio 2009, a rimettere le mani su quei
documenti.
Ero
ancora a Napoli il 19 settembre quando mio fratello aveva provato a chiamarmi
dalla Spagna, dove viveva, sul cellulare.
Il mio
cellulare squillava, ma io l'avevo lasciato a Como più di un mese, alla
partenza per Caracas. Quando tornai, trovando tutto apparentemente in ordine
non ci diedi importanza. Poi, quando mi accorsi che mancavano i documenti mi
ricordai. Anche se, nel complesso, mi sembra poco sensato che i documenti siano
spariti in quella data, quando cioè ero già in Italia e relativamente al
sicuro.
Penso in particolare alla radiografia, che senso aveva farla sparire il 19 settembre?
Ero rientrato da Caracas da più di 15 giorni, dove effettivamente qualche rischio lo avevo corso.
Penso in particolare alla radiografia, che senso aveva farla sparire il 19 settembre?
Ero rientrato da Caracas da più di 15 giorni, dove effettivamente qualche rischio lo avevo corso.
L'idea che mi sono fatto è che questa gentaglia fosse ritornata a recuperare qualcosa lasciata appositamente nel mio appartamento, diciamo qualcosa che, in caso di morte, avesse gettato un'ombra tale sulla mia esistenza, da dissuadere qualsiasi voglia di fare chiarezza da parte dei familiari.
Per quanto riguarda il telefono, invece, questi infami di professione avevano l'esigenza di conoscere le persone archiviate nella mia agenda, per poter gestire meglio eventuali contatti...
In
effetti tutto quello che potevano fare quei miserabli merdaioli della cricca di
Anna Grazia Greco, l'hanno fatto. E anche a Caracas hanno fallito
definitivamente. Il massimo che sono riusciti a ottenere è farmi un megapompino...
Nel
complesso mi ritengo abbastanza soddisfatto del trattamento, ma confido che col
tempo costoro possano ancora migliorare la tecnica...