Delunay cerca una sintonia con il dinamismo della vita moderna, simboleggiata nella ruota dei colori, perno delle sue opere anche quando più tardi si riaffaccia l’interesse per l’immagine figurativa. La ruota, come simbolo magico-dinamico della civiltà contemporanea e dell’energia universale, è peraltro in questi anni un’immagine che ricorre nelle opere di Balla, come “Mercurio che passa davanti al sole”, e degli altri artisti accomunati da Apollinaire sotto l’etichetta “orfica”.
[…] In antitesi all’altro polo del Futurismo rappresentato da Boccioni, il concetto di simultaneità è inteso da Balla come compresenza, compenetrazione dei colori dell’iride, vicino dunque all’accezione tecnica del termine che abbiamo riscontrato in Delunay. Come l’artista francese, Balla è interessato alla sfera del magico.
L’iride rimanda infatti al tema teosofico della “coniuctio” mercuriale, avvalorato dallo schema geometrico dei triangoli che penetrano l’uno nell’altro.
[…] Boccioni usa la forma dinamica, continua e pluridirezionale per inglobare la totalità dello spazio. Balla invece con la sua scacchiera di triangoli penetranti e unidirezionali è interessato all’analisi oggettiva del particolare in cui si riflette l’armonia dell’universo.
[…] Da tali esiti, avvalendosi anche degli insegnamenti della tecnica fotografica della sequenza, giunge attraverso la scomposizione dell’oggetto a dividere il tempo e lo spazio in più momenti successivi, per ottenere una rappresentazione analitico-scientifica della scomposizione del movimento.
[…] Mentre l’astrattismo di Kandinskij e Marc viene elaborato in Germania nel solco di un Simbolismo espressionista e neoromantico che dà forma alle “risonanze interiori”, gli artisti russi si oppongono al soggettivismo simbolista. La loro punta avanzata rappresentata dai letterati formalisti propone, come afferma uno di loro, il critico Ej Kenbaun, una forma che “non è più un involucro, è un’integrità dinamica e concreta, con un contenuto in se stessa, al di fuori di qualsiasi correlazione”.