Se il mosaico può apparirci un po’
primitivo, ciò è dovuto al desiderio di semplicità dell’artista.
Le idee egizie sull’importanza della chiarezza espositiva ritornano
a imporsi con autorità, grazie alla precisa predilezione per la
chiarezza da parte della Chiesa. Ma le forme usate dagli artisti in
questi nuovi esperimenti non furono le forme semplici dell’arte
primitiva, bensì le forme elaborate dalla pittura greca. Così
l’arte cristiana del medioevo divenne un curioso miscuglio di
metodi primitivi e di tecniche raffinate.
[…] Se guardiamo una pala d’altare
bizantina rappresentante la madonna (come quella della fig. 88), essa
potrà sembrarci molto remota dalla conquiste dell’arte greca.
Eppure il modo in cui le pieghe drappeggiano il corpo irraggiandosi
attorno ai gomiti e alle ginocchia, il modellato del viso e delle
mani ottenuto mediante l’accentuazione delle ombre, e perfino la
linea ricurva del trono della madonna, sarebbero stati impossibili
senza le conquiste della pittura ellenistica e romana.[…] È un’esperienza indimenticabile passeggiare per i cortili dell’Alhambra e ammirare l’inesauribile varietà di questi motivi decorativi. Anche al di fuori dei territori islamici tali fantasie divennero ben note in tutto il mondo attraverso i tappeti orientali. In ultima analisi dobbiamo tutto ciò a Maometto, che stornò la mente dell’artista dal mondo reale, confinandolo in un mondo di sogno fatto di linee e colori. Più tardi alcune sette maomettane diedero un’interpretazione meno rigoristica dell’ostracismo alle immagini, permettendo la rappresentazione pittorica di figure e di illustrazioni purché prive di riferimenti religiosi.
Le illustrazioni di romanzi, di storie e di favole in Persia, dal XIV secolo in poi,e più tardi anche in India sotto il dominio dei musulmani (mongoli), mostrano quanto gli artisti di quelle terre avessero imparato grazie alla disciplina che li aveva costretti a disegnare solo motivi non figurativi.
Ernst H. Gombrich