Tra i
miei luoghi preferiti a Caracas, c'era la zona di Bellas Artes, coi suoi musei (gratuiti),
mercatini di artigianato e un parco verde abbastanza grande e ben tenuto.
Quando cominciai a frequentare la ragazza di Piero Armenti, capitava spesso che
ci incontrassimo a Bellas Artes. Un pomeriggio eravamo seduti ai tavolini di un
bar nei pressi della fermata di Bellas Artes della metro, quando ci avvicinò
una signora che lei conosceva e ci propose un ritratto a linea continua. La
ragazza di Piero Armenti disse che andava bene, così la signora, che per me era
una ragazza, andò a procurarsi un foglio.
Venne e
prese a disegnare con una biro verde, senza staccare la punta dal foglio.
Disegno a linea continua con la ragazza di Piero Armenti |
Prima
disegnò la mia testa, una montagna, poteva essere il monte Avila, che sovrasta
Caracas. Poi disegnò lei in lontananza, i suoi capelli diventavano uccelli e
poi mare e palme. Il paesaggio tropicale
con noi due.
C'era
inoltre un altro occhio sopra le rocce dell'Avila, che in un primo momento avevo interpretato in chiave
cubista, come il mio stesso occhio visto di fronte; invece è l'occhio di qualcuno che
si nasconde o guarda da lontano. Ed è un occhio chiaro, ceruleo.
La ragazza di Piero Armenti, io e l'occhio sopra le rocce |
Se
dovessi dire a chi appartiene quell'occhio, nella ristretta cerchia di
persone che frequentavo a Caracas, credo che sceglierei proprio Piero
Armenti, di ci mi era già giunta voce che il tipo era da evitare, date le sue frequentazioni particolari (era di casa al Consolato Generale di Caracas, reame di Anna Grazia Greco).
Ma era questo il messaggio di quel disegno a linea continua? Vediamo...
Dal nome latino Petrus, tratto a sua volta dal greco Petros, col significato di pietra (dal termine petra, comune a entrambe le lingue). Il nome greco, dal canto suo, è la traduzione dell'aramaico Kephas, che, tratto dal termine kefa, significa per l'appunto pietra, roccia. È quindi analogo per semantica al prenome Sten.
Questo nome, storicamente, affonda le sue radici nel Cristianesimo e in particolar modo nel culto di San Pietro, ritenuto essere il primo papa dalla Chiesa cattolica. Proprio a lui si lega l'origine del nome Pietro, che, come sostenuto dagli apostoli Matteo e Giovanni, venne così chiamato dallo stesso Gesù Cristo: celebre è il passo del Vangelo di Matteo in cui Gesù dice a Pietro "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa".
A proposito delle varianti del nome, Piero e Piera si sono già formati a partire dal Medioevo (vedi Piero). Le forme Petro e Petra, invece, sono in parte dovute all'influenza del latino ecclesiastico, soprattutto nel Meridione. La forma femminile Pietra può derivare dalla devozione per "Maria Santissima della Pietra", patrona di Chiaravalle Centrale.
Ma era questo il messaggio di quel disegno a linea continua? Vediamo...
Dal nome latino Petrus, tratto a sua volta dal greco Petros, col significato di pietra (dal termine petra, comune a entrambe le lingue). Il nome greco, dal canto suo, è la traduzione dell'aramaico Kephas, che, tratto dal termine kefa, significa per l'appunto pietra, roccia. È quindi analogo per semantica al prenome Sten.
Questo nome, storicamente, affonda le sue radici nel Cristianesimo e in particolar modo nel culto di San Pietro, ritenuto essere il primo papa dalla Chiesa cattolica. Proprio a lui si lega l'origine del nome Pietro, che, come sostenuto dagli apostoli Matteo e Giovanni, venne così chiamato dallo stesso Gesù Cristo: celebre è il passo del Vangelo di Matteo in cui Gesù dice a Pietro "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa".
A proposito delle varianti del nome, Piero e Piera si sono già formati a partire dal Medioevo (vedi Piero). Le forme Petro e Petra, invece, sono in parte dovute all'influenza del latino ecclesiastico, soprattutto nel Meridione. La forma femminile Pietra può derivare dalla devozione per "Maria Santissima della Pietra", patrona di Chiaravalle Centrale.
Sembrerebbe proprio di si: quell'artista di strada mi stava dicendo, tramite quella sorta di rebus a linea continua, che la ragazza che stavo frequentando era un'esca per tenermi sotto controllo.
Una volta terminata l'opera, la ragazza di Piero Armenti la pagò, direi piuttosto bene, e fu
anche molto gentile con l'artista di strada. Quando la signora andò via, lei mi
raccontò la sua storia. Era un'artista di strada in quanto viveva per strada ed
era malata: aveva un tumore all'orecchio, quando ci aveva avvicinato aveva
parlato di comprare delle medicine. Alla fine della narrazione lei concluse che il disegno dovevo
tenerlo io. E così fu.
Ma non credevo che quel disegno potesse essere così importante.
Ma non credevo che quel disegno potesse essere così importante.
Di lì a
un mese, la ragazza di Piero Armenti mi riportò la notizia della morte di
quella signora che in realtà era ancora una ragazza. Non credo avesse più di 30
anni.
Poco
tempo dopo, "il mago", un suo conoscente, amico di Piero Armenti,
fece girare voce che voleva le foto dei suoi disegni, per farne un non meglio
precisato "archivio".
Anche il nostro ritratto a linea continua, era sottinteso. La riproduzione non l'ha mai vista, almeno fino ad oggi...
Anche il nostro ritratto a linea continua, era sottinteso. La riproduzione non l'ha mai vista, almeno fino ad oggi...