sabato 2 novembre 2013

Vita d'artista - Tropico del Cancro, Henry Miller

“Ma cosa son diventato, perdio! Che diritto avete voialtri d’ingombrar la mia vita, di rubare il mio tempo, di frugarmi nell’anima, di succhiarmi il pensiero, di volermi vostro compagno, confidente e informatore? Per chi mi avete preso? Son forse un attore salariato per recitare tutte le sere, dinanzi ai vostri musi da schiaffi, la commedia dell’intelligenza? Son forse uno schiavo comprato e pagato che debba inchinarmi ai vostri capricci di sfaccendati e offrire in omaggio tutto quello che so e fo?
“Io sono un uomo che vorrebbe una vita eroica e render più sopportabile il mondo ai suoi occhi. Se in qualche momento di debolezza, di abbandono o di bisogno, scaglio nel mondo qualche sdegno raffreddato in parole, qualche sogno infagottato in immagini, pigliatelo o buttatelo via, ma non mi seccate.
“Sono un uomo libero; ho bisogno della libertà, ho bisogno di star solo, ho bisogno di rimuginare fra me e me le mie vergogne e le mie tristezze, di godermi il sole e i sassi della strada senza compagnia e senza discorsi, colla sola musica del mio cuore.  Cosa volete da me? quel ch’io voglio dire lo stampo; quel che voglio dare lo do.  La vostra curiosità mi fa stomaco; i vostri complimenti mi umiliano; il vostro tè mi avvelena.  Non debbo nulla a nessuno e ho da fare i conti soltanto con Dio; se esiste.”
A me sembra che Papini manchi per un pelo qualcosa, quando parla del bisogno di essere solo. Non è difficile essere solo se sei povero e fallito. Un artista è sempre solo, se è un artista. No, un artista ha bisogno di solitudine.
Artista, mi chiamo. E così sia. Un bel sonnellino, nel pomeriggio, che mi mette il velluto fra le vertebre.  Proliferato idee bastevoli per tre giorni.  Scoppio di energia, ma a vuoto. Decido di fare una passeggiata. Per strada cambio idea. Decido di andare al cinema. Non posso andare al cinema, i soldi non bastano. Allora passeggio. A ogni cinema mi fermo a guardare i cartelli e poi i prezzi. Costano poco, questi spacci di oppio, ma quei pochi soldi mi mancano. Se non fosse così tardi, potrei fare un salto a casa e vendere una bottiglia vuota.
Tropico del Cancro, Henry Miller

Faces, olio su cartone - Gianluca Salvati - 1997